Il termine “ossessione” deriva da un verbo latino che significa “assediare”; la persona che sviluppa dei pensieri ossessivi, infatti, si sente assalita, sovrastata da pensieri e azioni che non riesce a controllare.

I pensieri ossessivi generano molta ansia e addirittura sensi di colpa, quando ad esempio sono legati a temi di natura sessuale, violenta o riguardano dubbi rispetto all’amore nei confronti del partner. Essendo dei pensieri intrusivi, la persona sperimenta una mancanza di controllo su di essi e questo genera molto disagio.

Li si può eliminare, ma prima è importante dare loro un significato.

Cosa si intende per pensieri ossessivi

I pensieri ossessivi sono idee intrusive, ripetitive ed involontarie accompagnate da preoccupazioni, ansia e angoscia. Possono comparire sotto forma di pensieri, immagini mentali, impulsi che arrivano nella mente contro la volontà della persona e sono responsabili di un forte disagio e di un notevole dispendio di energie e tempo per chi ne viene sopraffatto.

L’ossessione implica che la persona non riesca a spostare l’attenzione da qualcosa di differente da quell’idea specifica e, per quanto ci provi, nessuna distrazione risulta efficace. Quando si viene travolti da questo vortice, uno dei modi che la persona trova per fare fronte all’ansia è quello di trovare un’azione, un rituale, chiamata compulsione, che la rassicuri in quel momento.

Per capire cosa sono i pensieri ossessivi possiamo immaginare che una persona cominci ad avere il terrore dello sporco e di venire contaminato (ossessione): comincerà quindi ad avere questa idea fissa nel corso delle sue giornate e inizierà a mettere in atto dei comportamenti ripetitivi per gestire quella paura, come ad esempio lavarsi le mani ripetutamente (compulsione).

I pensieri ossessivi sono di solito il sintomo caratteristico del Disturbo ossessivo-compulsivo, ma ci sono tipi di pensieri ossessivi che sono presenti invece in diverse tipologie di disturbi d’ansia, ma di solito sono meno invalidanti e non si accompagnano alle compulsioni.

Come riconoscerli

  • Ansia eccessiva relativa al contrarre malattie, infezioni
  • Paura di essere contaminati dallo sporco
  • Necessità di organizzare ogni cosa in modo specifico o mettere gli oggetti in un determinato ordine e simmetria
  • Pensieri di carattere sessuale o paura di commettere qualche tipo di atto sessuale aggressivo
  • Terrore di poter fare del male o ricevere del male dagli altri
  • Pensieri legati alla paura di lasciare la porta aperta, il gas acceso, dei ladri
  • Timore di essere omosessuali
  • Timore di non amare il proprio partner

Alcuni di questi pensieri sono più angoscianti di altri. Avere un ossessione sul commettere un atto di violenza viene percepito con maggiore gravità e vergogna rispetto al temere di non avere spento la luce. Nel caso di pensieri più gravi, se si tratta di un disturbo ossessivo compulsivo, questi sono solo pensieri indesiderati ed è molto improbabile che si trasformino in un’azione vera e propria. Spesso, per esperienza professionale, pensieri intrusivi con temi di violenza fisica o sessuale sono invece collegati ad un’esperienza traumatica non elaborata subita dalla persona.

I pensieri ossessivi compaiono anche in altri disturbi d’ansia. Nel Disturbo d’Ansia Generalizzato le preoccupazioni eccessive possono diventare idee ossessive se diventano gravi e persistenti; nel Disturbo di Panico la persona può sviluppare ossessioni legate al proprio stato di salute o alla paura di avere attacchi di panico; nel Disturbo Post-Traumatico da Stress la persona può pensare ossessivamente al trauma e all’idea che si verificherà nuovamente; nelle Fobie può pensare sempre più intensamente all’oggetto che le provoca terrore; nella Fobia sociale può esserci un pensiero ossessivo legato alla paura di provare imbarazzo in situazioni sociali.

Perché compaiono i pensieri ossessivi

Le cause dei pensieri ossessivi, così come per altri sintomi, sono da ricercare negli eventi generatori di questo problema, che possono essere più o meno lontani nel tempo. Possono avere a che fare con residui di esperienze traumatiche non rielaborate accadute durante l’infanzia e rinforzate da eventi successivi; o essere scaturiti da eventi traumatici recenti in cui la persona può aver sperimentato sensazioni di mancanza di controllo, minaccia all’integrità personale propria o di altri.

Ci si può liberare dai pensieri ossessivi?

Naturalmente , si può liberare la mente dai pensieri ossessivi. Prima di eliminare un pensiero ossessivo però, così come facciamo con altri sintomi, è importante dare loro un significato.

Con un percorso di psicoterapia possiamo capire come e quando sono comparsi, esplorare cosa succedeva in quel momento nella vita della persona, ma soprattutto andare a ricercare nel passato esperienze difficili legate alle ossessioni che sono rimaste congelate e non elaborate.

Solitamente il tema del controllo, della percezione di pericolo, di impotenza sono vissuti che possono dare il via all’insorgere delle ossessioni e dei relativi tentativi di gestirle. Di solito se si cerca di trovare dei modi per eliminare un pensiero ossessivo e basta, questi possono essere inefficaci.

Per liberarsi di un pensiero ossessivo, uno strumento che può essere d’aiuto e usato in parallelo al lavoro terapeutico è la Mindfulness: questa forma di meditazione, che promuove la consapevolezza del momento presente e allena a un’osservazione non giudicante di sensazioni e pensieri, può quindi aiutare a diminuire l’intensità dei pensieri ossessivi e l’attenzione che viene loro rivolta.