Affrontare i capricci dei bambini è una sfida che quasi tutti i genitori prima o poi affrontano. A chi non è mai capitato che il proprio bimbo si arrabbiasse apparentemente per un nonnulla? O che si buttasse per terra gridando perché avete deciso di non comprargli un gioco nuovo? O che piangesse disperatamente dicendovi che siete cattivi perché durante la doccia gli è andata una goccia di shampoo negli occhi?
Quando si parla di educazione dei figli, uno degli aspetti più importanti da considerare è la gestione delle loro emozioni. Dalla nascita all’età adulta, comprendere e affrontare il mondo emotivo dei bambini è essenziale per la loro crescita e per il rafforzamento del rapporto genitore-figlio.
I genitori si trovano di fronte a numerose sfide: saper ascoltare le emozioni di un bambino, dare loro significato, aiutarlo nell’imparare a gestirle e allo stesso tempo ascoltare le proprie. Citando le parole della scrittrice Elizabeth Stone:
“Prendere la decisione di fare un figlio è un momento fatidico. Equivale a decidere che il nostro cuore camminerà intorno a noi, fuori dal nostro corpo, per sempre.”
Questa citazione riflette perfettamente la profondità delle emozioni coinvolte nell’essere genitori e l’importanza di imparare a gestirle in modo efficace.
È importante riconoscere che i capricci sono una parte normale dello sviluppo dei bambini e spesso rappresentano il loro modo di esprimere emozioni e frustrazioni che non sanno gestire in altro modo. In questo articolo, esploreremo come affrontare i capricci dei bambini in modo efficace e come promuovere l’educazione emotiva durante questi momenti.
Perché i bambini fanno i capricci

Per comprendere appieno la gestione dei capricci dei bambini, è essenziale considerare il funzionamento del loro cervello.
Immaginate di trovarvi di fronte a una situazione di pericolo: il cervello umano ha bisogno di reagire rapidamente per garantire la sopravvivenza. Riflettere troppo potrebbe far finire in grossi guai: per questo una parte del nostro cervello è istintiva, veloce, immediata quando serve. Ovviamente questo non basta: non possiamo solo essere capaci di reagire in modo impulsivo a ciò che ci succede. Un’altra parte del cervello si occupa quindi di altre funzioni, come il saper riflettere, prendere decisioni ragionate, pianificare, riuscire a controllare corpo ed emozioni.
C’è però un fattore importante da considerare quando si parla del cervello dei bambini… La parte “riflessiva” è in costruzione fino a circa i 25 anni! Questo è uno dei motivi per cui questa abilità non è completamente sviluppata nei piccolini e negli adolescenti.
Per di più, nella parte “istintiva”del nostro cervello è presente un organo che si chiama amigdala, una sentinella che permette di elaborare ed esprimere le emozioni in modo veloce, in particolare la rabbia e paura. Quando avverte il pericolo ci consente di agire prima di pensare, prendendo “in ostaggio” la parte del cervello che invece riflette e pianifica.
Nei bambini, spesso l’amigdala si infiamma e rende inaccessibile la parte del cervello “razionale”: quindi, non solo questa parte è immatura e non completamente sviluppata nei piccoli, ma a volte anche quando potrebbe funzionare diventa inaccessibile in momenti di grande tensione ed emozione.
Come gestire i capricci

Capire il funzionamento del cervello dei bambini a cosa può servire? Innanzitutto può aiutare a capire la tipologia di “crisi di collera” che sta affrontando il nostro bambino.
Per affrontare efficacemente i capricci dei bambini, è importante distinguere tra due tipi di crisi emotive:
- quelle in cui il bambino sembra avere il controllo della situazione;
- quelle in cui è incapace di utilizzare la parte riflessiva del cervello.
Avete presente quando i bambini piangono “senza lacrime”, come se si sforzassero? In questo caso, è il bambino a decidere di perdere il controllo e potrebbe smettere subito se solo lo volesse o se qualcuno decidesse di cedere al ricatto. Ad esempio il bambino che strilla e piange perché vuole un gelato a tutti i costi; se i genitori lo accontentano, un attimo dopo la crisi finisce.
In questo caso, naturalmente, la strategia più utile è non cedere e rimanere fermi nella propria scelta se c’è una motivazione valida alle spalle: si potrebbe allora rispondere “Capisco che vorresti proprio mangiare il gelato in questo momento, ma in questo momento non puoi averlo; tra mezz’ora c’è la cena e se mangi ora non avrai più appetito”.
Altro discorso riguarda l’altro tipo di crisi, in cui il bambino diventa in quel momento incapace di usare la parte del cervello che lo aiuta a riflettere e a gestire la sua emozione. In questo caso è importante allora aiutare l’amigdala a “disinfiammarsi”; come si fa? Con amore e comprensione.
Il bambino prima deve sentirsi capito in ciò che sente e questo riporterà un po’ di calma nell’amigdala; solo dopo si potrà ragionare con lui, aiutandolo a riflettere sul suo comportamento, su eventuali atteggiamenti inappropriati e le loro conseguenze.
Ad esempio ad un bimbo a cui il fratellino ha appena distrutto il puzzle su cui sta lavorando e che è andato su tutte le furie potremmo dire: “Vieni qui, raccontami che cosa è successo”; “Raccontami come ti senti in questo momento…” ; “ Sei proprio arrabbiato vero? Stavi lavorando al tuo puzzle con tanto impegno e il tuo fratellino l’ha distrutto”. Una volta che poi il bambino si è sentito capito e ascoltato si può attivare il ragionamento su possibili soluzioni: “Capisco che ora sei molto arrabbiato con lui ma andare a picchiarlo non risolverebbe le cose”; “Cosa potresti fare per far capire al tuo fratellino che non ti è piaciuto quello che ha fatto?”.
Conclusioni
Affrontare i capricci dei bambini è una parte essenziale della genitorialità. Educare i bambini alle emozioni è un compito importante che richiede pazienza e comprensione. L’ascolto attivo e l’empatia sono fondamentali per aiutare i bambini a sviluppare le abilità necessarie per gestire le proprie emozioni in modo sano. Comprendere il funzionamento del cervello dei bambini può aiutare i genitori a gestire le crisi emotive in modo più efficace.
Ricordate che ogni bambino è un individuo unico, quindi è importante adattare questi approcci in base alle loro esigenze e personalità.
Affrontare i capricci dei bambini è una sfida, ma è anche un’opportunità per insegnare loro abilità importanti per la vita. Con amore, pazienza e comprensione, i genitori possono aiutare i loro figli a crescere emotivamente sani e felici.